Tra poesia, traduzione, emozioni e creatività. “Eclipse de lune” al Liceo Spedalieri.

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Personale scolastico

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Il 31 ottobre il triennio della sezione B, presso la Biblioteca, ha incontrato Cristina Pappalardo e Franco Fabris, insegnanti che coltivano la passione della poesia e diffondono la valenza umana e culturale della forma d’arte.

La prof.ssa Pappalardo, docente di lingua e letteratura inglese al Liceo “Marco Polo” di Venezia, e il prof.re Fabris, docente di Materie letterarie nella Scuola secondaria primo grado di Campolongo Maggiore, sono ormai noti a livello nazionale: la poesia “Rapimento”, della prima, e “Crepuscolo”, del secondo, hanno vinto il premio letterario nazionale “Alessandro Quasimodo legge i poeti contemporanei”, le poesie “Estate” e “Chiaro di Luna” della Pappalardo hanno ricevuto un riconoscimento speciale al premio letterario nazionale Alda Merini di San Benedetto del Tronto, Fabris ha, nel gennaio 2019, pubblicato la raccolta “Albori di passione”, giusto per presentare alcune attività e riconoscimenti delle gradite presenze ospitate dal Liceo “Spedalieri”.

L’incontro ha avuto vari centri di interesse, tutti vissuti in modo estremamente partecipato: la lettura e il commento reciproco tra alunni/e  e ospiti sulle poesie da loro composte e sulla poesia in generale; la condivisione delle riflessioni e delle emozioni che il percorso della traduzione di versi poetici in nuovi versi di altra lingua suscita – nel caso specifico, dall’italiano di Fabris al francese o all’inglese plasmato dalla traduzione di Pappalardo -;  il dialogo sulla funzione che può rivestire la scuola nella diffusione delle infinite potenzialità formative della poesia e non ultima la possibilità di vivificare ciò che, erroneamente, viene identificato come “lingua morta” attraverso il rapporto, mediato appunto dal “trans-ducere”, con le lingue “moderne” europee.

Le classi hanno interagito dapprima nella fase in cui Fabris ha proposto le occorrenze della sua composizione poetica e alcune poesie, intervallato dalle riflessioni teoriche di Pappalardo, che già aprivano all’emozionante confronto tra le letture delle stesse poesie che la traduttrice ha trasferito dalla lingua italiana in lingua straniera: questo momento è stato particolarmente apprezzato e ha mostrato la forza emotiva della liricità della parola sonora e scritta trasformata in versi, stimolando un dibattito che ha coinvolto l’auditorio anche in relazione ad alcune esperienze di composizione effettuate dai/lle giovani, che si sono così misurati/e con Fabris e Pappalardo riguardo alla peculiarità di ricostruire il reale poeticamente. Si è così naturaliter giunti al momento in cui proprio l’affascinante e delicata operazione della traduzione è stata l’occasione di un approfondimento teorico sul vastissimo mondo esperienziale connesso al fare poetico: se “tradurre” è anche “tradire”, ha proposto Pappalardo all’uditorio, è vero allo stesso modo che ricreare in nuovi spazi culturali e umani le composizioni altrui è un potente motore di apertura alla diversità arricchente, alla sfrangiata eppur simile universalità dell’umanità, che proprio la magia della traduzione riesce, al di là delle apparenti differenze, a far emergere.

E a conferma di questo assunto, la proposta didattica di chi, pur poeta, è felicemente e produttivamente docente: istituire, riuscendo poi a realizzare una pubblicazione finale cartacea ed on-line, una rete virtuosa tra alunne/i e Pappalardo e Fabris per tradurre/ritradurre le poesie della raccolta “Eclipse de lune”, quella esaminata durante l’incontro, in lingua greca, latina o altra moderna che potrebbe ispirare la voglia di alunni/e di divenire anche loro “ricreatori” di un mondo che uomini e donne, con i loro preziosi versi poetici, ci hanno donato.

L’incontro si è concluso con la voglia di un arrivederci vicino nel tempo e con l’augurio da parte degli ospiti che il contagio della “febbre” per la poesia e per la sua traduzione possa avere effetto e numerose giungano le “prove d’autore” delle e degli “Spedalierini” per dar luogo ad un valido prodotto finale: e a vedere l’entusiasmo delle classi, sembrerebbe non esservi dubbio!!!